DAL MONDO BBS: conosciamo meglio lo staff | Dario Roncoroni
Approfittiamo di questo momento di "pausa" (le virgolette sono d'obbligo, visto che tra sessioni su ZOOM, video contest e allenamenti di atletica in presenza non ci siamo mai davvero fermati) per continuare nella conoscenza del nostro staff tecnico. Dopo le interviste a Natasha Boles e Stella Cantù, oggi tocca a Dario Roncoroni. Classe 2002, una lunga gavetta nel mondo BBS prima nel minibasket e poi attraverso tutte le tappe del settore giovanile gialloverde, oggi Dario gioca nella nostra squadra di 2^ Divisione ed è uno degli under aggregati alla nostra prima squadra di Serie D. Oltre all'impegno come giocatore, già nelle scorse stagioni ha iniziato a coltivare anche un crescente ruolo nel nostro staff tecnico, prima come assistente nel nostro Summer Camp e ora anche come vice-istruttore del nostro ambizioso gruppo Esordienti. Lo abbiamo raggiunto per fargli qualche domanda.
Ciao Dario! Delle nuove leve nello staff gialloverde di questa stagione sei quello con più esperienza, sia da giocatore (nella nostra seconda divisione e aggregato come under alla serie D) che come aiuto-istruttore (nelle ultime due edizioni del nostro Summer Camp). Cosa ti aspetti da questa nuova avventura?
Ciao! Ho tanta voglia di divertirmi, l'ho sempre fatto al camp e penso proprio che sarà così anche in un ambiente ancora più "ufficiale".
In casa tua c'è tanto basket, visto che i tuoi genitori Paola e Elvio sono tra le colonne portanti della dirigenza BBS da oltre 10 anni oltre a te anche tuo fratello Luca è istruttore e giocatore gialloverde. Com'è nata questa passione in famiglia, e cosa significa per te il BBS?
Il basket è una mia passione fin da quando ero all'ultimo anno d'asilo. Mi è stato trasmesso proprio dal vedere le partite di mio fratello, era uno sport che trovavo e trovo ancora meraviglioso. BBS ormai è sinonimo di famiglia, non solo perché metà della mia famiglia è coinvolta nella società, ma anche per la bella atmosfera che si è venuta a creare con il tempo.
Attualmente giochi nella nostra squadra di Seconda Divisione, alla fine di un lungo percorso nel settore giovanile BBS. Descrivici il Dario giocatore:
Sono molto aggressivo in campo, sia in attacco sia in difesa. Voglio dare sempre il massimo, non importa in che condizioni sia. Se non do il massimo, non sono contento. Voglio guardare indietro e poter dire di aver sempre dato tutto quello che avevo da dare, partita o allenamento non importa
Hai qualche rito scaramantico pre-partita?
Un rito vero e proprio no, ma di solito mi metto le cuffie e ascolto musica rap, non rivolgendo la parola a praticamente nessuno. Mi aiuta a entrare nell'umore giusto.
Consigliaci qualche pezzo rap da ascoltare prima di una partita.
Principalmente ascolto Eminem, canzoni come "Till I Collapse" e "Phenomenal". Oppure altri artisti come 2Pac e Notorious B.I.G.. Quando invece voglio qualcosa di più tranquillo ascolto i Linkin Park... Non sono rap, ma fanno comunque effetto
La cosa che ti sta mancando di più del basket in questi mesi di lontananza forzata?
La cosa che più è mancata è giocare contro altre persone che, come me, hanno una passione folle per queste gioco. Mi manca calcare il parquet, avere la palla tra le mani, respirare l'atmosfera carica di tensione degli attimi finali di una partita punto a punto.
Il tuo ricordo più bello da giocatore del BBS?
Il mio ricordo più bello è piuttosto recente, parliamo dell'anno scorso. Ho passato molti anni a voler giocare con mio fratello Luca e l'anno scorso ne ho avuto finalmente la possibilità. Il nostro allenatore Stefano ha voluto convocarmi in una partita della serie D all'inizio della stagione. E chi c'era anche a giocare quella sera? Mio fratello. Non sono entrato in quella partita, ma ha significato molto per me. Ho anche una foto scattata per ricordo!
La tua squadra del cuore (BBS a parte) e il tuo giocatore preferito?
La mia squadra preferita sono i Los Angeles Lakers, fin da quando Kobe giocava ancora. Il mio giocatore preferito invece è Derrick Rose: poteva essere uno dei migliori di sempre, ma a causa degli infortuni non è mai riuscito a dare quello che avrebbe potuto. Poi due anni fa, nonostante tutto, è riuscito a fare ben 50 punti: un'impresa che pochi giocatori riescono a compiere.
Cosa vorresti dire ai ragazzi che alleni nel nostro gruppo Esordienti?
Vorrei dire questo ai ragazzi degli Esordienti: se amate questo sport, non smettete mai, anche se non riuscirete mai ad essere un giocatore di serie A. La vita senza basket è molto più grigia.
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